09.11.2019 / INCONTRO CON DANIELE BENATI. Invito alla lettura di Cesare Zavattini / PASSAGGI A LIVELLO


——


sabato 9 novembre
Centro Culturale Zavattini, ore 17.30
Incontro con DANIELE BENATI
Invito alla lettura di Cesare Zavattini

In occasione del trentennale abbiamo chiesto a Daniele Benati questo incontro, un vero e proprio Invito alla lettura delle opere di Cesare Zavattini. Glielo abbiamo chiesto per diversi motivi. Primo, perchè abbiamo seguito “Tre discorsi interessantissimi sulla letteratura” titolo del ciclo di incontri promosso dalla Biblioteca comunale di Correggio, con cui lo scrittore e traduttore reggiano replicava il successo delle “lezioni” su narrazione e traduzione dell’anno precedente, e ci sono piaciuti tantissimo. I titoli degli incontri erano “Come si usano le parole: problemi, soluzioni e problemi irrisolvibili nella letteratura e nella traduzione”, “Il comico è una cosa seria: letture di testi comici che non fanno ridere” e “Libri di cui tutti parlano e che nessuno legge: “Ulisse” di James Joyce”. Poi, secondo, abbiamo scoperto che è un grande appassionato di Zavattini, come del resto di altri scrittori emiliano-romagnoli (Malerba, Baldini, Celati, per citarne alcuni), del quale dice, tra le altre cose, che “Viaggetto sul Po” è un testo straordinario. Poi, e tre, chiacchierando, vien fuori che lui, giovanissimo, fu mandato dall’Ufficio Biblioteche di Reggio Emilia a cercare di fare ordine in quella montagna di libri che Zavattini aveva inviato a Luzzara, con l’obiettivo di creare una Biblioteca, il primo insomma a fare ordine in quello che oggi è il Fondo Zavattini, nucleo della biblioteca fondata nel 1967. Ultimo motivo, ma non meno importante, prendiamo un libro di Daniele Benati che per noi è uno dei libri più stupefacenti degli ultimi vent’anni, Le opere complete di Learco Pignagnoli, e prendiamone l’opera numero 166, celeberrima, tra i Pignagnolisti, quella che fa:
Opera numero 166
Ecco ragazzi, oggi è l’ultimo giorno del corso che vi ho tenuto sul poeta Giacomo Leopardi. E per ultima cosa voglio leggervi una poesia scritta da un autore emiliano in dialetto. Io però ve la leggerò in italiano. Fa così:
Una mi ha confessato: / mia madre si faceva (hai capito) / dal padrone del podere / dove eravamo mezzadri. / 
Lui diceva andiamo / in granaio a contare / i sacchi  del frumentone. / Io correvo dietro alle faraone, / 
la zia faceva la sfoglia, / di nostro padre / vedevo il cappello di paglia / 
in fondo alla piantata.
Ecco vedete, ragazzi, in questa poesia c’è più dolore che in tutte le poesie di Leopardi messe insieme.

La poesia è di Za, e si chiama AL CAPEL D’PAIA (il cappello di paglia).
Vi aspettiamo.

scarica la locandina


Daniele Benati (Reggio Emilia, 1953) ha insegnato in varie università di Irlanda, Stati Uniti e Ungheria. Ha tradotto scrittori irlandesi e americani (Joyce, Beckett, Flann O’Brien, Brian Friel e altri).
Assieme a Gianni Celati ha tradotto l’antologia Storie di solitari americani (Rizzoli, 2006) dove ha tradotto racconti di Mark Twain, Jack London, Sherwood Anderson, Ring Lardner, Delmore Schwartz e Flannery O’Connor. Ha tra l’altro tradotto opere di Flann O’Brien, James Joyce, Ring Lardner, Tony Cafferky, Seumas O’Kelly, Brian Friel e ha curato l’edizione americana di “Carta canta”, monologo teatrale di Raffaello Baldini (Bordighera Press, Florida, 2000).
Suoi libri di narrativa: Silenzio in Emilia (Feltrinelli, 1997 e Quodlibet, 2009); Opere complete di Learco Pignagnoli (Aliberti, 2006); Un altro che non ero io (Aliberti, 2007); Baltica 9 (con Paolo Nori, Laterza, 2008); Cani dell’inferno (Feltrinelli, 2004 e Quodlibet, 2018). È stato redattore dell’almanacco letterario «Il Semplice» (Feltrinelli, 1995-1997) e della rivista «L’accalappiacani» (DeriveApprodi, 2006-2010).

——

Cose che sono piaciute a Daniele Benati
Credo che, per chi scrive, un’età fondamentale sia quella della adolescenza: quando ancora non si fa parte del mondo degli adulti, ma si sente che la vita vera sta per arrivare, e si fanno le grandi scoperte, si provano le prime emozioni forti e ci si accorge che il mondo è fatto anche di libri, canzoni, film, quadri. Quando ci si accorge, ad esempio, che la letteratura non è solo quella materia barbosa che si deve studiare a scuola, ma una cosa viva, che parla di esperienze che anche noi saremo destinati a fare e che per il momento possiamo solo vivere di riflesso, immedesimandoci in un qualche personaggio. È in questa età che si viene segnati, in un modo o nell’altro.
Per quanto mi riguarda, io sono sempre stato uno studente mediocre. Nel senso che me la sono sempre cavata per il rotto della cuffia, studiando il meno possibile, e senza mai leggere niente di mia spontanea volontà, tranne lo stretto necessario per tirare avanti. Non leggevo nemmeno i giornalini, da ragazzo. E nemmeno i quotidiani sportivi, benché fossi un appassionato di calcio. Questo non è certo un merito. E dunque non ho letture adolescenziali formative a cui ritornare con la memoria, e non posso citare, come fanno in molti, un’antica passione per Giulio Verne o Salgari, o l’amore per romanzi d’avventura come L’isola del tesoro, Zanna bianca, Il richiamo della foresta, o Moby Dick nell’edizione per ragazzi. Come regalo di promozione dalla prima alla seconda media avevo chiesto ai miei genitori La capanna dello zio Tom, ma poi non l’ho mai letto. Ricordo però che verso i dodici, tredici anni ero rimasto molto colpito dalla riduzione televisiva di Illusioni perdute, il romanzo di Honoré de Balzac che narra le vicende di un giovane aspirante scrittore che tenta la scalata al successo nella Parigi ottocentesca; e dagli sceneggiati tratti dai romanzi di Simenon sulle inchieste del commissario Maigret. Di queste ultime mi piaceva molto anche la sigla, con la voce triste di Luigi Tenco che cantava Un giorno dopo l’altro in francese, mentre si vedeva Gino Cervi, nei panni di Maigret, che passeggiava sul lungosenna e di tanto in tanto si fermava davanti a una bancarella di libri usati.

dal blog di Paolo Nori, Daniele Benati, Vicolo della desolazione, dal numero 3 di Qualcosa

——

un evento di
PASSAGGI A LIVELLO.
Azioni di cultura
a trent’anni dalla (non) morte di
Cesare Zavattini
LUZZARA settembre / novembre 2019 
scarica il programma generale

> vedi la notizia con solo il programma di PASSAGGI A LIVELLO
Vedi la programmazione nelle singole rassegne >
PASSAGGI A LIVELLO | ARGINI. SENZA CONFINI | STRALETTURE | TEATRO SOCIALE LUZZARA | INVITO ALLA LETTURA 3/6

——

per informazioni
CENTRO CULTURALE ZAVATTINI
viale Filippini 35, 42045 Luzzara (RE)
t. 0522 977612 | biblioteca@fondazioneunpaese.org
www.fondazioneunpaese.org