18.09.2020 | VITE SBOBINATE E ALTRE VITE / con Paolo Nori e il Concerto a fiato L’Usignolo

venerdì 18 settembre 
Teatro Sociale Luzzara, ore 21.30
VITE SBOBINATE e altre vite
di Alfredo Gianolio

con Paolo Nori
e il Concerto a fiato L’Usignolo

Per la prima volta a teatro, un nuovo format: le vite sbobinate di Alfredo Gianolio saranno lette da Paolo Nori con la musica del Concerto a fiato L’Usignolo
da non perdere 
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un evento in collaborazione con ARCI Reggio Emilia

“Sono arrivato alla convinzione che tutti al fondo della loro coscienza sono naïf, perfino i direttori di banca; ma le persone normali hanno spesso questa naïveté sepolta sotto strati di stereotipi convenzionali, di luoghi comuni, di vecchiumi di diversa tipologia che valgono nell’insieme come rete protettiva in ambito sociale. Occorre un’opera di scavo per disseppellire l’originaria condizione umana, ma non è facile, a volte è impossibile. Sono anche convinto che le narrazioni orali, nel modo suaccennato, superino qualitativamente la creatività letteraria, rendendola superflua e di livello inferiore.”
Alfredo Gianolio, Vite sbobinate e altre vite, Quodlibet 2013

“C’è qualcosa nelle nostre vite singolari, cioè nelle vite che ognuno di noi normalmente fa tutti i giorni, che per sua virtù propria ha il potere di sbalestrare qualsiasi discorso. Nei fatti noi, quasi tutti, non siamo altro che delle collezioni ambulanti, una collezione di cose in bilico dove ci sta dentro quasi tutto, un po’ di prati, pioppeti, lavori, hobby, nuvole, carriole del nonno, automobili, mamme.”
Ugo Cornia, dal prologo a Vite sbobinate di Alfredo Gianolio

“In quei libri lì, di solito, dopo cinquanta pagine, non so voi, io mi stanco, e la stessa cosa mi succede anche con Mi richordo anchora di Pietro Ghizzardi; invece Ghizzardi, quando lo trovo qua dentro dopo 113 pagine di altre vite sbobinate, non mi stanca mica, ne vorrei ancora. Ha fatto un lavoro di montaggio, Alfredo Gianolio, la quadratura del cerchio, mi verrebbe da dire, e tutto con un cacciavite.”
Paolo Nori

 
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PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
Ai fini della prenotazione e per una corretta distribuzione dei posti con adeguato distanziamento, indicare
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– i codici fiscali di ogni singolo prenotato;
– indicare se ci sono parenti o congiunti tra i prenotati.
 
info e prenotazioni
tel. 0522 977612 | teatroluzzara@fondazioneunpaese.org | biblioteca@fondazioneunpaese.org

BIGLIETTI
Intero = 8 euro
Ridotto < 30 > 65 = 6 euro
Ridotto < 14 = 4 euro

Possibilità di pagamento con bonifico bancario, intestato a:
FONDAZIONE UN PAESE
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A bonifico effettuato, chiediamo gentilmente di inviarci via mail contabile o il numero di CRO dell’operazione bancaria.

E’ necessario attenersi alle disposizioni regionali vigenti in vigore per cinema, teatri e spettacoli dal vivo.

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ALFREDO GIANOLIO (1927 – 2018)
Alfredo Gianolio era nato a Suzzara (Mantova) nel 1927, ma reggiano da sempre, a Reggio Emilia ha esercitato la professione di avvocato (quasi sempre dei poveri, e sempre di cause perse in partenza). Si è anche dedicato al giornalismo – nel dopoguerra fu anche il primo responsabile della redazione reggiana del quotidiano l’Unità – e alla ricerca storica pubblicando «libri giornali» (così chiamati perché integravano le ricerche d’archivio con testimonianze orali, fotografie, documenti ecc.).
Ha fatto parte con Cesare Zavattini della giuria del Premio Nazionale delle Arti Naïves. Ha pubblicato diversi racconti sulla rivista «Il Semplice», ed è l’autore del libro d’immagini e testimonianze Pedinando Zavattini (Diabasis, 2004).
“Incoraggiato dall’amico Zavattini, ha incominciato attorno al 1970 a registrare e trascrivere (cioè sbobinare) con amorevole cura i racconti autobiografici dei pittori naïf che vivono lungo il Po. Sono narrazioni orali di vite singolari, che compongono l’affresco di una popolazione secondaria e un po’ storta nata dal Po, forse ora in via di estinzione; una popolazione di pittori senza pretese che non appartengono alla storia dell’arte, ma semmai alla storia delle disgrazie umane. Ha detto una volta Gianolio che questi pittori del Po sono come i fiori cresciuti in serra, che, messi fuori, a contatto con la cultura, si affievoliscono e finiscono per sparire”, si legge nel sito di Quodlibet, che nel 2013 ha ripubblicato Vite sbobinate e altre vite, uscito per la prima volta nel 2002 per i tipi di Libreria Incontri.
Qualche anno fa, la sua storia era stata raccontata dal regista Nicola Nannavecchia nel documentario Il segno e la voce: vita da artista. Un viaggio nelle atmosfere della pianura, della Bassa e del Po, che ripercorreva le storie, le opere e i movimenti culturali dagli anni Cinquanta del Novecento a oggi.
Fondazione Un Paese attraverso il Centro Culturale Zavattini, inizierà la catalogazione del patrimonio librario di Alfredo Gianolio, donato dagli eredi al Comune di Luzzara.

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Paolo Nori
Paolo Nori, nato a Parma nel 1963, abita a Casalecchio di Reno e, come ha già detto anche un’altra volta, non sa mai cosa scrivere in queste note biografiche dove dovrebbe far finta di non essere lui, e far capire che è bravo, e intelligente, e modesto, e magro, perfino.

Concerto a fiato L’Usignolo
L’ Usignolo
è il titolo di uno dei più celebri valzer di Luigi Boccaccio e da il nome ad un gruppo nuovo ma con radici molto lontane nel tempo quando ancora esistevano i cosiddetti “Concerti a Fiato” molto diversi, per composizione e stile, dalle “orchestre” come le pensiamo oggi.
Nelle feste popolari, per le sagre della vendemmia e della mietitura, la gente aveva voglia di ballare e, ad accompagnarli già dalla fine dell’ 800, erano gruppi di veri pionieri del genere che sui ritmi incalzanti di valzer, mazurche e polche permettevano a clarinetti e trombe di scatenarsi in sequenze di note indiavolate e portare ai più arditi acuti. Ancora non erano in uso le percussioni né ritmi di tradizione spagnola o sudamericana e nemmeno le voci venivano utilizzate, fors’anche per la mancanza di amplificazione; solo strumenti a fiato con aggiunto, a volte, il contrabbasso.
Musicisti di provenienza accademica e non, attivi nei più variegati generi musicali (classica , pop, contemporanea), si sono ritrovati a scoprire il divertimento, il piacere e il grande valore virtuosistico della musica popolare della nostra terra.
Il gruppo oltre ad eseguire i brani più famosi ed ancora molto amati di questo repertorio, si sta anche occupando di ricercare le pagine meno note per proporle al proprio pubblico, e non manca di inserire le nuove composizioni di Francesco Gualerzi (fondatore del gruppo assieme a Mirco Ghirardini) che con grande sensibilità e talento riesce a ricollegarsi alla tradizione rispettandone lo stile e l’ atmosfera.
Una proposta di grande valore culturale, di recupero del linguaggio musicale “nostrano” ma anche un’ occasione di autentico divertimento alla scoperta di uno stile prodigioso ed entusiasmante.
“Di buon mattino” è il titolo del cd realizzato nel dicembre 2007, contenente brani originali e rivisitazioni. “Sciopero dei Musicisti” è il titolo del secondo cd realizzato nel 2009 contiene brani tratti dal repertorio del Concerto di Barco. Oltre alla normale attività concertistica relativa al proprio repertorio, L’Usignolo in questi anni ha realizzato spettacoli di varia natura in collaborazione ad esempio con scrittori (Pignagnoli ballabile con Daniele Benati, Paolo Nori, Marco Raffaini e Ugo Cornia, Orchestra Disatri con Paolo Nori e Marco Raffaini, Tutto Tranne che il liscio con Paolo Nori) con cantanti (Crepacuore con Mara Redeghieri) e attori (I babbi degli sposi con Vito produzione dell’Arena del Sole di Bologna).

Formazione
Andrea Medici
Mirco Ghirardini
Fabio Codeluppi 
Valentino Spaggiari
Dimer Maccaferri 
Benedetto Dallaglio
Gianluigi Paganelli

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CENTRO CULTURALE ZAVATTINI
[ non si è mai soli a credere nelle cose vere ]

fotografia di Mattia Freddi, Fiume Po a Luzzara, 2004