sabato 18 ottobre 2025
Centro Culturale Zavattini | ore 17.30
UN PAESE MONDO / ITALIA MINIMA
Incontro con MAURIZIO CIAMPA e VITO TETI
Maurizio Ciampa presenta
Il risveglio del drago. Cavallerizzo: un paese mondo, tra abbandono e ricostruzione
di Vito Teti, Donzelli, 2024
Vito Teti presenta
Italia minima. Sogni, emozioni e rabbia di un paese in movimento (1943-2023)
di Maurizio Ciampa, Donzelli, 2024
per informazioni
t. 0522 977612 | biblioteca@fondazioneunpaese.org
immagine GIANNI BERENGO GARDIN, Luzzara, 1973 | Un paese vent’anni dopo, Einaudi 1976
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Il risveglio del drago. Cavallerizzo: un paese mondo, tra abbandono e ricostruzione
Donzelli, 2024
Nella notte tra il 6 e il 7 marzo del 2005, dopo settimane di pioggia insistente, il terreno franoso – «il drago» – su cui poggia Cavallerizzo, un paese arbëresh in provincia di Cosenza, si scuote: la popolazione fugge e si mette in salvo, ma il rientro nelle case, seppure solo in minima parte distrutte, non avverrà mai. Per vent’anni Vito Teti seguirà con attenzione e partecipazione le vicende di una comunità «spaesata» e sofferente, ma al tempo stesso tenace e speranzosa, che nelle pagine del volume prende la parola e si racconta. I protagonisti di questa storia dedicano tempo ed energie per resistere, per non disperdersi, per non smarrire la presenza, per cercare un nuovo «appaesamento», per restare in loco o trasferirsi e ricostruire in una zona vicina. Fanno incontri, riunioni, discutono per mesi, per anni, per provare a uscirne con meno danni possibili, anche a costo di compromessi con i propri desideri e le proprie volontà. «Che senso posso dare alla storia di una piccola comunità che frana e si dissolve, e che dà origine a dispersioni, esilî, dolori, fratture, dissidî, forme di resistenza?», si chiede Teti. In un mondo in cui la fine e la crisi climatica incombono, le vicende di 300 abitanti ci raccontano quelle di 8 miliardi di persone. A Cavallerizzo tutti sapevano che era necessario controllare e incanalare le acque che alimentavano la frana, ma l’incuria e le inadempienze delle istituzioni hanno «risvegliato il drago». Cavallerizzo non è solo il simbolo dell’instabilità di un’intera regione e di tutto un Paese, di una terra segnata dalla precarietà, dai continui abbandoni e dagli interventi emergenziali e mai risolutivi: Cavallerizzo, piccolo paese che muore, luogo periferico e marginale, è il mondo. Ci parla dell’Antropocene, dello spopolamento, della possibile fine di luoghi, ci insegna qualcosa su come affrontare il rischio, anche sul piano emotivo, cognitivo, pratico, della «morte» del nostro mondo. Quanto accade in un piccolo sconosciuto paese ha rilevanza per tutti noi.
Vito Teti ha insegnato a lungo antropologia culturale all’Università della Calabria, dove ha fondato il Centro di iniziative e ricerche Antropologie e Letterature del Mediterraneo. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Maledetto Sud (Einaudi, 2013), La restanza (Einaudi, 2022) e, per i tipi della Donzelli, Il senso dei luoghi. Memoria e storia dei paesi abbandonati (2004, 2022), Quel che resta. L’Italia dei paesi, tra abbandoni e ritorni (2017), Il vampiro e la melanconia. Miti, storie, immaginazioni (2018), Prevedere l’imprevedibile. Presente, passato e futuro in tempo di coronavirus (2020).
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Italia minima. Sogni, emozioni e rabbia di un paese in movimento
Donzelli, 2024
«Quando avrò riconosciuto i volti di maestre e prostitute, di ladri, operai, preti e poeti, e ripercorso il tempo delle loro vite, nello strano puzzle di esistenze che ne risulterà, arriverò forse a lambire l’immagine del nostro paese, un’Italia minima, nient’altro che un crepitio di scintille, un fremito di linee spezzate sotto la superficie dei fatti, i tanti modi di essere vivi».
Quella che avete tra le mani è una storia d’Italia, che si apre nella Napoli occupata dai nazisti e arriva fino ai nostri giorni, sulle coste di Cutro. Tuttavia, è una storia «scompigliata», cronologica ma non ordinata, nella quale i grandi eventi scorrono lontani, restando quasi sullo sfondo. Al centro del racconto c’è invece la «policroma umanità» che abita la storia, c’è la vita, o meglio le vite, di chi quegli eventi ha attraversato, portandone i segni nel proprio corpo e nella propria memoria. Esistenze minime, spesso dimenticate, ma capaci di raccontare, insieme, l’anima di un paese. «Della Storia – scrive Maurizio Ciampa – ci sono le briciole rimaste sulla sua tavola, i resti: il vapore caldo dei sogni, l’alito acre dei fallimenti, i battiti ardenti delle speranze, gli sferzanti colpi delle pene, e i suoni e le voci della vita che passa». Italia minima raccoglie così le paure, le aspettative, le irruzioni di felicità e gli schianti di rabbia che hanno accompagnato il cammino di un paese che, nell’arco degli ottant’anni qui considerati, da «straccione» qual era è diventato un paese moderno, ma ricco di contraddizioni. Dalla voglia di ballare dell’Italia del dopoguerra ai desideri di emancipazione delle donne, dai sogni del boom a quelli degli emigranti, dalla nostalgia del passato contadino ai ricordi degli operai, dall’incubo dei manicomi alle visioni di futuro, Ciampa invita il lettore a seguirlo tra le emozioni e i sentimenti che nel tempo hanno caratterizzato l’Italia come «comunità emotiva». Solo in questo modo, sostiene l’autore, è possibile recuperare quella dimensione «umana» della storia che solitamente tende a scomparire. Così, in questa biografia corale e collettiva, composta da schegge e frammenti, la scrittura si fa custode di cose e persone, ascoltando le pulsioni della vita e trattenendole, restituendo ad esistenze sommerse la propria voce.
Maurizio Ciampa ha insegnato all’Università di Teramo e ha lavorato a lungo come autore per Radio 3 e Rai educational. Fra i suoi ultimi libri: Domande a Giobbe. Modernità e dolore (Bruno Mondadori, 2005), L’epoca tremenda. Voci dal gulag delle Solovki (Morcelliana, 2010) e, con Gabriella Caramore, La vita non è il male. Cinque capitoli di riflessione sulle tracce del bene (Salani, 2016) e Croce e resurrezione (il Mulino, 2018).
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un evento di
ITALIA MIA
riflessioni sul paese
incontri, visioni, letture
in occasione del settantesimo anniversario della pubblicazione di Un paese
Nel settantenario della pubblicazione di Un paese (1955), opera seminale di Paul Strand e Cesare Zavattini, con ITALIA MIA | riflessioni sul paese (20 settembre – 6 dicembre 2025) Fondazione Un Paese promuove un ciclo di incontri con fotografi, artisti, scrittori, antropologi e poeti, invitati a riflettere sul concetto di paese.
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una rassegna promossa da
Fondazione Un Paese
partner istituzionali
Comune di Luzzara | SABAR
con il patrocinio di
Unione dei Comuni Bassa Reggiana | Terre di Po e dei Gonzaga | Osservatorio del Paesaggio Bassa Reggiana | Visit Emilia
main partner
KION group | SIMOL
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per informazioni
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