gennaio – febbraio 2018

 

NOVITÀ in biblioteca

Roberto Carnero
Lo scrittore giovane | Bompiani, 2018

Irene Némirovsky
La vita di Čechov | Elliot, 2015

Cresciuto in una famiglia di umili origini, sovrastato da un padre autoritario, Anton Cechov ha avuto un’infanzia che ha profondamente segnato la sua vita e condizionato la sua intera produzione letteraria. Nelle sue opere ricorderà quegli anni come il tempo perduto dell’innocenza, il momento in cui il sublime e il misero furono capaci di andare assieme. Irène Némirovsky è sempre stata affascinata dalla fi gura del grande scritturo russo morto un anno prima della sua nascita. L’autore di Zio Vanja è sempre stato per lei un riferimento costante, una sorta di padre intellettuale a cui ha dedicato questa straordinaria biografi a romanzata. La vita di Cechov è un viaggio nella letteratura russa, nella vita privata di uno dei più importanti autori dell’Ottocento, e al tempo stesso la testimonianza dell’incontro tra due anime così stranamente, inspiegabilmente vicine.

Maria Carla Cassarini
Miraggio di un film. Carteggio De Castro – Rossellini – Zavattini | Erasmo, 2017

Simone de Beauvoir
Il secondo sesso | Il Saggiatore, 2016

Con “Il secondo sesso”, Simone de Beauvoir affranca la donna dallo status di minore che la obbliga a essere l’Altro dall’uomo, senza avere a sua volta il diritto né l’opportunità di costruirsi come Altra. Con veemenza da polemista di razza, Simone de Beauvoir passa in rassegna i ruoli attribuiti dal pensiero maschile alla donna – sposa, madre, prostituta, vecchia – e i relativi attributi – narcisista, innamorata, mistica. Approda, nella parte conclusiva, dal taglio propositivo, alla femme indépendante, che non si accontenta di aver ricevuto una tessera elettorale e qualche libertà di costume, ma che attraverso il lavoro, l’indipendenza economica e la possibilità di autorealizzazione che ne deriva – sino alla liberazione del suo peculiare “genio artistico”, zittito dalla Storia – riuscirà a chiudere l’eterno ciclo del vassallaggio e della subalternità al sesso maschile. L’avvenire, allora, sarà aperto. Con una determinazione prima sconosciuta e un linguaggio nuovo, che tesse il filo dell’argomentazione attraverso un’originale mescolanza di mito e letteratura, psicoanalisi e filosofia, antropologia e storia, Simone de Beauvoir sfida i cultori del gentil sesso criticando le leggi repressive in materia di contraccezione e aborto, il matrimonio borghese, l’alienazione sessuale, economica e politica. Provoca il pubblico conservatore, cerca il riconoscimento personale, rivendica la solidarietà collettiva.

Ennery Taramelli
Memoria come un’infanzia. Il pensiero narrante di Luigi Ghirri | Diabasis, 2017

Nell’oscillazione costante tra affabulare e riflettere, immaginare e conoscere, il pensare per immagini sostanzia i racconti che Luigi Ghirri realizza nel corso di un ventennio: Week-end, Paesaggi di cartone, Kodachrome, Still-Life, Topografia-Iconografia, negli anni ’70; Esplorazioni della via Emilia, Paesaggio italiano e Il profilo delle nuvole, negli anni ’80. Che raccontare voglia dire raccontarsi è indubbio. Soprattutto se come mette in luce questo saggio di Ennery Taramelli, il poetare pensante di Ghirri narratore giunge a figurare nella relazione tra mondo esterno e mondo interiore, tra visibile e invisibile, un viaggio di risalita del corso del Tempo. Nell’intimo connubio di memoria e immaginazione, i racconti di Luigi Ghirri scandiscono le tappe di un’erratica quête esistenziale votata alla creazione di un mondo da abitare poeticamente: un favoloso altrove che coniugando felicemente infanzia biografica e infanzia archetipica realizza l’utopia della riconquista del Paradiso dell’Uno, della totalità originaria.

Annemarie Schwarzenbach
La notte è infinitamente vuota | Il Saggiatore, 2014

Essere giovani nella Parigi degli anni venti. Mescolarsi alla folla di razze e lingue diverse, bere vino, scatenarsi al Koubok, a due passi dall’università: è iniziato il Bal des Quat’z’Arts. Frequentare le lezioni, e chiedersi che cosa fare una volta terminati gli studi. Costruire ponti, dice qualcuno, misurare e ripartire la terra delle colonie, un altro. Poi c’è Gabrielle, che non vuole nulla, perché sarà il destino a volere per lei, e Ursula, che studia geografia e desidera un libro da leggere a voce alta, un libro in cui ogni frase sia armoniosa e bella. Ursula che a Parigi conosce un uomo, esce con lui, va alla Coupole dove ogni sera la ballerina Lena calamita sguardi e attenzioni, Ursula che cerca una libertà che sia solo sua, Ursula che ama Jacqueline, snella e abbronzata. Scritta da Annemarie Schwarzenbach nel 1929, quando, come la protagonista della novella, studiava alla Sorbona, “La notte è infinitamente vuota” procede per salti, bruschi cambi di tempo e prospettiva, impressioni in cui l’esperienza biografica è rielaborata e sublimata in una scrittura immaginifica, ora malinconica e ora estasiata dalle infinite possibilità del domani.

Peter Handke
Il peso del mondo | Guanda, 2014

Chris Offutt
Nelle terre di nessuno | Minimum Fax, 2017

Paesaggi di brutale bellezza, alcol e fucili, rabbia e rassegnazione. Segherie abbandonate; vecchie baracche dove si gioca a poker e le partite rischiano di finire a colpi di pistola, bar fumosi in cui tutti gli avventori si conoscono, e molti coltivano antichi rancori. Figli senza padri, alla deriva; famiglie nelle quali nessuno lavora, ma che l’assistenza sociale sembra aver dimenticato. E ad aleggiare su tutto, l’amore lancinante e doloroso per una terra da cui si parte – ma quasi sempre per farvi ritorno e rimanere – e una testarda, assurda, commovente speranza di riscatto. Con Nelle terre di nessuno, Chris Offutt ha scritto uno tra gli esordi più fulminanti degli ultimi decenni, aggiungendo alla grande tradizione del racconto americano un nuovo, potente capitolo. Le sue storie, dure ma cariche di emozione, ci guidano in un Kentucky solo apparentemente marginale, e sanno narrarci con profonda empatia la sublime desolazione, il culto della violenza e la fame d’amore che si nascondono nell’America più ignota e dimenticata; in quei paesi che, come scriveva Mark Strand, nessuno visita mai.

NOVITÀ PER CRESCERE | sezione ragazzi

Gilles Clement – Vincent Gravé
Un grande giardino | bambini 3-6 anni 

Come tutti, il giardiniere può: salutare stendere il bucato, suonare la tromba, andare a caccia di farfalle, avere la luna storta, fare regali, giocare al gatto e al topo, o al lupo cattivo; avere un’illuminazione, svegliarsi, innamorarsi, ballare, camminare, tirare la carretta, sintonizzarsi, regalare fiori, perdere la testa… …ma è l’unico a prendersi cura del giardino! Il giardiniere del grande paesaggista Gilles Clément semina, coltiva, raccoglie e soprattutto fa tesoro di quello che succede in natura: alberi individualisti che respingono gli altri e varietà che sviluppano una tendenza a stare vicini e quasi ad abbracciarsi; erbe selvatiche che emettono gas per scacciare le altre e avere più spazio; erbe spontanee che ridanno vita a luoghi abbandonati o a terreni aridi e incolti; funghi misteriosi che proteggono gli alberi trattenendone l’umidità delle radici; e anche foreste di fiori che accolgono api e insetti capaci di creare piccoli mondi fertili e sconosciuti. Un albo poetico e con illustrazioni piene di dettagli in cui perdersi per gli innamorati di quel grande giardino che è la Terra.

Matilda Woods
Il bambino e il falegname. Storia di un’amicizia sulle ali di mille colori | bambini 6-10 anni

Nel piccolo paese di Alors, dove il vento fa volare i pesci fuori dal mare e le case brillano come gioielli, il falegname Albert vive chiuso in una cortese ma ferma solitudine. Fino al giorno in cui nella sua cucina si intrufolano un bimbo misterioso di nome Tito in cerca di un rifugio e il suo magico uccellino. Tito è timoroso e schivo, però a mano a mano che l’inverno si fa più freddo e buio, la casa di Albert diventa più calda e luminosa. Riuscirà il falegname a proteggere il bambino dal suo passato?

Suzy Lee
La trilogia del limite | bambini 6-10 anni

C’è una regola implicita in editoria che stabilisce che in un libro illustrato, l’artista dovrebbe evitare di disegnare in mezzo alla doppia pagina per non disturbare la lettura. Ma cosa succederebbe se questa regola venisse ignorata?Lo spunto per La trilogia del limite nasce dall’email inviata da un libraio a Suzy Lee in cui il mittente dichiarava di essere confuso a proposito dell’illustrazione in L’Onda dove una parte della bambina protagonista e del gabbiano che vola sopra di lei, sembrano mancare: “è un errore di impaginazione?” si chiede. Non che non lo è: è solo l’artista che ha deciso di valicare i limiti fisici che un libro può porre, volgendo così lo sguardo del lettore verso una nuova prospettiva. In questo manuale, Suzy Lee svela i segreti di composizione e creazione dei suoi tre libri L’Onda, Ombra e Mirror, ridefinendo i limiti del foglio bianco. Fra la prima e la quarta di copertina c’è tutto un un mondo che si sviluppa, fra i margini delle pagine, gli angoli e le pieghe della rilegatura: tutti questi elementi non devono però essere visti come limiti per l’arte che invece deve correre, libera di giocare e di disporsi a suo piacimento. Anche al centro di una doppia pagina.

Mary Shelley
Frankenstein | bambini 10-14 anni

Opera fondamentale per lo sviluppo del genere horror e di quello fantascientifico, la storia del giovane Frankenstein che riesce a dar vita a una “creatura” assemblata con parti di cadaveri colpisce ancora oggi per l’attualità delle questioni affrontate, dalla sfida dell’uomo ai limiti posti dalla natura al desiderio di poter sfuggire alla morte. In questa edizione di pregio, il mondo perturbante del romanzo trova perfetta rappresentazione nelle visioni di Lynd Ward, tra i fondatori della graphic novel statunitense, definito dallo stesso Art Spiegelman “uno dei più eminenti e completi artisti americani”.

PROPOSTA TEMATICA DEL MESE: LA VITA È SOGNO. VIAGGIO NELLA CULTURA ISPANOAMERICANA

Miguel de Unamuno
Nebbia | Fazi Editore, 2015

n “Nebbia” si respira un’aria di “tetra buffoneria”: forse proprio perché al centro del libro sta l’Amore. Ed è noto a tutti come i dolori procurati da questa passione siano al contempo i più tremendi e i più fatui; i più violenti e i più ridicoli. Ma l’Amore, allo stesso tempo, svolge qui anche un’altra importantissima funzione: la sua natura intrinsecamente equivoca e fantasmatica è infatti la migliore controprova della “nebbia” in cui è immersa l’esistenza di ogni uomo, l’Amore, insomma, è la quintessenza di quel sogno incompiuto e ininterrotto in cui navighiamo dipanando la matassa del nostro destino diretti verso un nulla che mai raggiungeremo, perché non è mai stato; un sogno dove sognati e sognatori mutano continuamente posizione e ruolo, tanto da rendere inafferrabili i contorni del sogno stesso. E dunque ontologicamente incerta la personalità di chi ha sognato: sia esso il protagonista del romanzo, o addirittura il narratore che l’ha creato.

Benito Pérez Galdós
Tristana | Einaudi, 1991

Tristana (1892) è una delle punte più felici nella vasta opera di Pérez Galdós, da molti giudicato il più grande narratore spagnolo dopo Cervantes, eppure fino a oggi scarsamente conosciuto presso di noi. Questo lungo racconto di amore e profonda perversione si presenta nella cornice di una ferma narrazione naturalistica, che a poco a poco si dissolve lasciando apparire la sostanza terribilmente ambigua del tema: un tragico incantamento erotico, una ossessione di incesto, sullo sfondo di una calamitante rovina. Tristana, la protagonista di questo libro, fa parte a buon diritto della grandiosa galleria ottocentesca delle donne che scelgono di distruggersi – e pochi altri esempi ne eguagliano l’intensità. Accanto a lei, indissolubilmente congiunto, il gentiluomo Don Lope, stupenda figura di Don Giovanni invecchiato, aristocratico accantonato dal corso dei tempi, padre adottivo e soggiogatore di Tristana, la sua più preziosa e impossibile conquista. Il terzo personaggio, il pittore Horacio, che si innamora di Tristana e tenta invano di sottrarla al suo cerchio magico, diventa invece piuttosto una pedina nel vizioso gioco fra l’anziano gentiluomo e la giovane Tristana. E tutta la storia è una specie di lunga cerimonia di distruzione, crudelmente lenta, di cui Galdós ha fissato il percorso con una sobrietà che dà tanto maggior rilievo alla cupa violenza che trascina i protagonisti.

Federico García Lorca
Il mio segreto. Poesie inedite 1917-1919 | Einaudi, 2002

Una raccolta di poesie del grande autore spagnolo inedita in Italia: le composizioni giovanili che Lorca scelse, conservò e catalogò, insieme al fratello Francisco, in vista della probabile pubblicazione, impedita poi dalla tragica fine del poeta. Una sorprendente testimonianza della maturità espressiva dell’autore appena ventenne, in cui si prefigurano appieno i tratti essenziali di quello che diventerà uno dei più affascinanti edifici poetici del Novecento.
Una voce forte, poderosa e fraterna, e soprattutto una voce multiforme: García Lorca ha sperimentato nei suoi scritti ogni espressione poetica. È stato poeta del verso classico e del verso libero, del poema minimo e dell’ode estesa, della canzone e dell’elegia, della tragedia e della farsa, di drammi tradizionali e sperimentali. Ha narrato l’universo cosmopolita della città e la campagna andalusa, la realtà di provincia e il sogno. E la sua opera – lirica, epica e tragica insieme ma sempre nutrita di compassione – ha varcato i confini di tempo e spazio e ha fatto di lui uno degli autori piú tradotti di tutti i tempi.

Javier Cercas
L’impostore | Guanda, 2017

Un romanzo vero, ma allo stesso tempo un’opera di finzione. La finzione, però, in questo caso non è frutto della fantasia dell’autore, ma è opera dello stesso protagonista, Enric Marco. Chi è Enric Marco? Un novantenne di Barcellona, militante antifranchista, che negli anni Settanta è stato segretario del sindacato anarchico – la CNT – e in seguito ha presieduto l’associazione spagnola dei sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, ricevendo numerosi riconoscimenti per il coraggio dimostrato negli anni e la testimonianza degli orrori del lager. In realtà, è un impostore. Nel 2005 la sua menzogna è stata pubblicamente smascherata. Enric Marco, come ha rivelato uno storico, non è mai stato internato a Flossenbiirg. E l’intera sua vita è un racconto intessuto di finzioni, dalla sua partecipazione alla guerra civile alla militanza antifranchista. Dieci anni dopo, Javier Cercas traduce in un romanzo audace, che sfida le convenzioni narrative, l’enigma del personaggio, le sue verità e le sue bugie. In queste pagine intense si dipana un intero secolo di Storia, raccontato con la passione di un sovversivo della letteratura e un’ammirevole onestà dissacratoria.

Julio Cortázar
I racconti | Einaudi, 2014

Che la letteratura argentina abbia dato nuovo spazio vitale a un glorioso genere narrativo quale il racconto fantastico, è cosa nota. Dopo Borges, Julio Cortázar ha avuto, in questo, un ruolo preminente. La caratteristica del suo modo di narrare è la precisione realistica in cui la trasfigurazione visionaria affonda le radici, dando vita a una galleria quasi metafisica di personaggi invisibili, dove il misterioso e l’irrazionale prendono corpo tra atmosfere popolari e ambienti altolocati, sullo sfondo di una Buenos Aires multiforme. A cent’anni dalla nascita del grande scrittore argentino, una raccolta completa dei suoi racconti: un’introduzione all’opera di Cortázar, un “bestiario” di ossessioni, figure immaginarie, nate da una fantasia attica, eppure descritte con dolorosa determinazione.

Antonio Machado
Poesie. Soledades e Campos de Castilla | Newton Compton, 2015

Machado nacque a Siviglia nel 1875. Partecipò fin da giovanissimo alla vita artistica di Madrid. Nel 1903 pubblicò Soledades. Fu insegnante di francese in diverse città spagnole. Risale al 1912 la prima edizione di Campos de Castilla e al 1917 di Poesías completas. Con il fratello Manuel scrisse diverse opere teatrali. Scoppiata la guerra civile nel 1936, seguì il destino dei repubblicani. Nel gennaio del 1939 fuggì in Francia, dove morì il mese seguente. In Soledades Campos de Castilla, le due opere più importanti del grande poeta che esercitò una rilevante influenza sulla poesia spagnola del Novecento, arde tutta l’intensa passionalità della «terra di Spagna»: poesia d’amore, quella di Machado, ma anche tenace impegno sociale, il cui appello profetico per una Spagna rinnovata risulta sempre attuale. È alla coscienza politica attiva dei giovani che Machado si rivolge: «A voi studenti è riservato un ruolo importante nella rivoluzione… voi studenti dovete fare politica, altrimenti la politica sarà fatta contro di voi».

Miguel de Cervantez
Don Chisciotte della Mancia | Garzanti, 2014

Capolavoro della letteratura mondiale, Don Chisciotte inaugura la grande stagione del romanzo moderno. Scritto con l’intento di parodiare i libri di cavalleria, narra le gesta di un nobile hidalgo spagnolo, idealista e folle, e del suo fido scudiero Sancho Panza, dal tenace e realistico buon senso. Sul filo di vicende grottesche e sconclusionate dominate dall’animo visionario del protagonista, i due vanno verso “un destino di sconfitta e di smentita”. Ma dietro una realtà disincantata e triste, permane nel romanzo un sorriso di saggezza, che guarda a tutte le illusioni con animo sereno, non ripudiandone nessuna, perché tutte sono proprie dell’uomo.

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Immagine © Arlecchino seduto, Pablo Picasso, 1923, Kunstmuseum Basel

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